La tragedia della croce, contemplata poeticamente e rivissuta nella sua incidenza su ciascuno di noi.

 

QUOIST MICHEL (1921)

Gesù è condannato a morte // Gesù è affisso alla croce

 

Gesù è condannato a morte

...Non sono venuto ad annunziarvi il mistero di Dio nell'eccellenza della parola o della sapienza. No, non ho voluto sapere altro tra voi che Gesù Cristo, e Gesù Cristo crocefisso. La mia parola ed il mio messaggio non avevano nulla dei discorsi persuasivi della sapienza; era una manifestazione di Spirito e di potenza, affinché la vostra fede riposasse, non sulla sapienza degli uomini, ma sulla potenza di Dio (1 Cor 2, 1-5).

Signore, è troppo tardi per tacere, hai parlato troppo;è troppo tardi per lasciarTi fare, Ti sei battuto troppo.

Non eri neppure ragionevole, esageravi, Ti doveva capitare.

Hai trattato la gente per bene da razza di vipere.

Hai detto loro che il loro cuore era simile a sepolcri imbiancati pieni d'ogni marciume sotto belle apparenze,

Hai abbracciato i lebbrosi putridi,

Hai parlato sfrontatamente con volgari stranieri,

Hai mangiato con peccatori notori, e hai detto che avrebbero preceduto gli altri nel regno dei cieli,

Ti sei compiaciuto con i poveri, i pidocchiosi, gli storpi,

Non sei stato un uomo osservante dei regolamenti religiosi,

Hai voluto interpretare la Legge e ridurla ad un solo piccolo comandamento: amare.

Adesso si vendicano.

Hanno fatto dei passi contro di Te presso le autorità, e vengono presi provvedimenti.

Signore, io so che se cercherò di vivere un po' come Te sarò condannato.

Ho paura.

Già mi si segna col dito;

Alcuni sorridono, altri scherniscono, alcuni si scandalizzano e parecchi miei amici mi stanno per tradire. Ho

paura di fermarmi per istrada,

Ho paura di ascoltare la saggezza degli uomini,

Mormora: bisogna andare avanti adagio, non si deve prendere tutto alla lettera, è meglio scendere a compromessi con l'avversario...

Eppure, o Signore, so che Tu hai ragione.

Aiutami a lottare,

Aiutami a parlare,

Aiutami a vivere il Tuo Vangelo,

Fino alla fine,

Fino alla follia,

La follia della Croce.

 

Gesù è affisso alla croce

Sono crocefisso con Cristo; e se vivo, non sono più io, ma il Cristo che vive in me. Per la mia vita. presente nella carne, la vivo nella fede al Figlio di Dio, che mi ha amato e si è dato per me (Gal. 2, 19-20).

In tutta la Tua lunghezza, Signore, Ti stendi sulla Croce.

Ecco.

Perfetto.

Non c'è che dire, è fatta per Te.

La tieni tutta, e per essere sicuro d'aderirvi meglio, lasci gli uomini inchiodarTi con cura.

Signore, è un lavoro ben fatto, coscienzioso.

Ora combaci perfettamente con la Tua Croce così come il pezzo del montatore, lentamente lavorato alla lima, ricopre il progetto dell'ingegnere.

Dovevi raggiungere questa precisione.

Non muovere più.

Così, o Signore, debbo riunire corpo, cuore e spirito. Ed in tutta la mia lunghezza distendermi sulla Croce del momento presente.

Non ho il diritto di scegliere il legno della mia passione.

La Croce è pronta, su misura.

Tu me la presenti ogni giorno, ogni minuto, ed io debbo occuparla.

Non è facile, o Signore, il momento presente è tanto limitato, non c'è tempo di guardarsi attorno.

Pure, o Signore, non T'incontrerò altrove,

Mi aspetti là;

Là insieme salveremo i nostri fratelli.