Nell'assurdo, disintegrato mondo dello scrittore e drammaturgo irlandese (spesso però ha usato il francese come lingua madre), premio Nobel 1969, lampeggia, ai limiti del blasfemo, quest'inserimento di Gesù in uno squallido rapporto erotico.

 

BECKETT SAMUEL (1906-1989)

 

Un giorno, quando Macmann cominciava ad abituarsi ad essere amato, senza corrispondere tuttavia come lo avrebbe fatto in seguito, scostò il volto di Moll dal suo col pretesto di volerle guardare gli orecchini. Ma siccome lei si disponeva a tornare alla carica la fermò di nuovo, chiedendo del tutto imprevedibilmente, Perché due Gesù?, con l'aria di trovare che uno solo era più che sufficiente. Al che lei diede l'assurda risposta 'E perché due orecchie?' Ma si fece perdonare un istante più tardi, dicendo, con un sorriso (sorrideva per dei nonnulla).

Del resto, sono i ladroni, Gesù è nella mia bocca. Scostando allora le sue mascelle e avvicinando fra pollice e indice il suo labbrone alla peluria del mento scoperse - unica infrazione alla monotonia delle gengive - un canino lungo, giallo e profondamente scalzato, tagliato in modo da rappresentare il celebre sacrificio, probabilmente col trapano… Io lo pulisco cinque volte al giorno, disse, una volta per ciascuna ferita. Con l'indice della mano rimasta libera lo tastò. Dondola, disse, temo di svegliarmi una di queste quattro mattine e di trovare che l'ho trangugiato, farei meglio a farlo strappare. Lasciò andare il labbro che riprese il suo posto con un forte schiocco.

Questo incidente lasciò in Macmann una viva impressione e fece fare a Moll, nelle sue espansioni, uno scatto in avanti. E nel piacere ch'egli provò più tardi nel metterle la lingua in bocca e farla passare sulle gengive, certo non era estraneo quel dente rotto a forma di crocifisso.