DARIO FO IL CRISTIANESIMO SOTTERRANEO DEI VANGELI APOCRIFI

 

Nel suo Mistero buffo aveva già ci­tato i Vangeli apocrifi. Era il 1969: una delle giullarate che co­stituiscono l'opera, Il primo miracolo di Ge­sù Bambino, è infatti il poetico racconto, tratto proprio dai Vangeli apocrifi, di co­me il piccolo Jesus, che fa volare gli uccel­lini di argilla creati dai compagni, reagisca alla prepotenza di chi glieli distrugge.

Ora Dario Fo, premio Nobel per la Letteratura nel 1997, torna su quei Vangeli, curando la prefazione alla nuova edizione pubblicata da Einaudi (I Vangeli apocrifi, traduzione a cura di Marcello Craveri, Einaudi Tascabili). «Dovremmo smetterla di pensare che apocrifo nel ca­so dei Vangeli sia sinonimo di inattendibi­le», dice. «AI contrario, si tratta di una delle testimonianze più vive del cristiane­simo primitivo». Che ci arriva attraverso l'elaborazione della ricca tradizione orientale ed ellenistica e restituisce la fre­schezza di una religiosità popolare densa di pulsioni immaginative e tensioni apo­calittiche.

 

Come è nata l'idea di lavorare a questa prefazione?

«La casa editrice Einaudi conosce­va molto bene il mio interesse per i Van­geli apocrifi. Così, in occasione di questa riedizione, sono stato subito coinvolto. E io ho accettato di buon grado».

 

In effetti per lei si è trattato di un ri­torno alle origini, dopo Mistero buffo...

«I Vangeli apocrifi hanno sempre esercitato su di me un fascino particola­re. Credo anche che chiunque voglia af­frontare la storia dei Vangeli sia costret­to prima o poi a fare i conti con quelli apocrifi. Sono numerosissimi; alcuni risal­gono alla stessa epoca dei Vangeli cosid­detti ufficiali, altri sono successivi. Ma i Vangeli riconosciuti hanno subito corre­zioni e adattamenti a seconda delle si­tuazioni politico-sociali che si sono suc­cedute: come accadde, per esempio, quando, all'epoca dell'Impero romano, il cristianesimo fu proclamato religione di Stato. Gli apocrifi, invece, non sono mai stati alterati e hanno mantenuto in­tatte figure e situazioni».

 

Anche il disco di Fabrizio De André La buona novella, del 1970, è nato da una ricerca sui Vangeli apocrifi. Tanti arti­sti lungo i secoli hanno sentito il bisogno di confrontarsi con questa tradizione let­teraria...

«Non c'è dubbio. In pochi sanno che in alcune pitture di Giotto si ritrova­no scene tratte dai Vangeli apocrifi. Ma anche molti pittori della scuola veneta ed emiliana del '400 e del '500 hanno at­tinto a piene mani a quelle pagine. Per non parlare di Caravaggio. Perché i Vangeli apocrifi non sono né fantasiosi né inattendibili: riprendono forme narrati­ve molto simili alle favole dell'infanzia e raccontano in maniera particolarmente intensa i primi anni della vita di Gesù e i misteri che accompagnarono e seguiro­no la sua morte».

 

La narrazione dell'infanzia di Gesù, in effetti, occupa molto spazio rispetto ai Vangeli canonici...

«Sì, sembra quasi che nei Vangeli ufficiali ci sia stata una sorta di censura sull'infanzia di Cristo. Ed è un vero pec­cato, perché è piena di situazioni e avve­nimenti altamente poetici. Mi viene in mente l'episodio della sposa diventata sordomuta per uno shock subito da pic­cola. Il giorno delle nozze attraversa una crisi terribile perché non riesce a comu­nicare al marito i propri sentimenti. Così si allontana e incontra Gesù bambino. Lo prende in braccio per qualche istan­te. Poi lui scende e la bacia sulla bocca. Improvvisamente lei torna a parlare: si avvicina al suo sposo e finalmente può ri­velargli tutto il suo amore. Queste sono storie piene di fascino e molto coinvol­genti».

 

Anche la letteratura popolare e la novellistica medievale, generi che lei ha sempre dimostrato di amare in modo par­ticolare, hanno ampiamente citato questi racconti.

«I Vangeli apocrifi comunicano una dimensione epico-religiosa che non poteva passare inosservata: quei raccon­ti rimandano un'immagine corale del po­polo che nessuna forma d'arte è mai riu­scita a eguagliare. Il coinvolgimento del­la collettività, l'istantanea scattata sulla folla, più che sul singolo, la descrizione di fatti ed eventi che coinvolgono la gen­te della strada, la suggestiva iconografia religiosa sono quanto di più prezioso la letteratura potesse produrre. Nei Van­geli apocrifi c'è tutto un cristianesimo sotterraneo fatto di gesti quotidiani e scene di vita che la letteratura popolare, anche di epoca medievale, non poteva ignorare».  

 

Francesca Soccorsi

 

GIUDA: DAGLI APOCRIFI ALLE SPECULAZIONI SUL TRADITORE

di Gianfranco Ravasi. Avvenire 18. 03. 07

 

Come accade in medicina, potremmo parlare anche per il mondo editoriale dell'esistenza, in questi mesi, di una sindrome che attanaglia le redazioni, gli uffici stampa o quelli delle pubbliche relazioni: è la «sindrome Dan Brown» che spinge a consacrare ogni sforzo perché si ripeta quello stesso miracolo mediatico, che tra l'altro vede la religione (con buona pace di coloro che la ritengono il reperto inerte di un paleolitico culturale) come il lievito e la spezia fondamentale del successo. Dopo la Maddalena browniana, ora è la volta di Giuda Iscariota, il discepolo traditore.

 

Si è cominciato con l'ormai popolare (anche se ignoto ai più nel testo originario) Vangelo apocrifo di Giuda e si continua ora, da un lato, con saggi che ripropongono quel testo antico in modo corretto come quelli di Enrico Giannetto (Medusa) o di Erich Noffke (Claudiana) o di Tom Wright (Queriniana) e d'altro lato, con parti di fantasia miscelati a materiali storico-critici, rispolverando anche romanzi ormai dimenticati ma dal titolo inequivocabile come il Vangelo secondo Giuda del polacco Henryk Panas (1912-1985), storia di un ricco e colto affarista che segue Gesù inizialmente perché innamorato della Maddalena (ci risiamo...) e che poi vive una storia più grande di lui, quella appunto del tradimento, che affiderà a un vangelo apocrifo (lo hanno appena riproposto le edizioni e/o).

 

Ma L'attenzione maggiore, nella linea del sogno di un nuovo Codice, è ora protesa sul Vangelo secondo Giuda di Beniamino Iscariota (Mondadori), opera di fiction elaborata da un curioso personaggio inglese, Jeffrey Archer, un lord finito in galera per falsa testimonianza e diventato poi autore di alcuni best-seller, con ammiccamenti teologici. Ho avuto occasione anch'io un paio d'anni fa di sentirlo, inviato a me dal cardinal Martini a cui egli si era rivolto proprio per la consulenza esegetica a questo romanzo. Io allora lo dirottai su qualche neotestamentarista delle università pontificie romane e fu cosi che egli incrociò il noto esegeta salesiano Francis Moloney che ora può godere di luce riflessa per questa sua assistenza, per altro accompagnata da quella di altri teologi anglicani. La presentazione dell'opera prevista martedì 20 marzo a Roma presso la Sala della stampa estera non deve far pensare che siamo in presenza di un saggio che proponga una nuova interpretazione della figura di Giuda.

 

Non è certo nuova l'idea che quel discepolo abbia tradito non per denaro bensì per una delusione politica nei confronti di Gesù poco incline a cavalcare le istanze antiromane dell'Israele oppresso di allora. Un po' meno scontata ma altrettanto esplorata è l'ipotesi che Giuda non si sia ucciso e che il racconto di quella fine tragica sia stata modellata su altri morti drammatiche come l'impiccagione di Achitofel, il consigliere traditore del re Davide (2 Samuele 17, 23). Sta di fatto, però, che ci troviamo di fronte a una sorta di romanzo storico che - attraverso la consulenza di Moloney - riesce solo ad assicurare affidabilità alle coordinate storico­culturali d'insieme e al relativo fondale. Noi ora ci accontentiamo di proporre ai nostri lettori due note di indole più generale riguardanti la figura dell'apostolo traditore.

 

La prima ovviamente vuole fare il punto sul vangelo apocrifo di Giuda, di cui si è tanto parlato (e favoleggiato). Si tratta di un codice papiraceo scritto in copto, la lingua tardo-egiziana, databile al IV secolo, traduzione di un testo greco che è da collocare nel II secolo perché, attorno al 180, il vescovo di Lione, sant'Ireneo, nella sua opera Contro le eresie dimostra di conoscerne e criticarne il contenuto. Scoperto in Egitto attorno agli anni ‘70 del secolo scorso, il manoscritto apparve sul mercato antiquario statunitense negli anni '80 e, dopo 17 anni di oscuramento, venne acquistato da un antiquario, Fieda Nussberger-Tchacos, che riuscì a piazzarlo, ad alto costo, alla svizzera Maecenas foundation for Ancient Art. Quest'ultima, anche per rifarsi dell'esborso, si accordò con l’anericana National Geographic Society per un restauro,un'edizione critica, una traduzione inglese e un'ampia divulgazione della scoperta con uno straordinario battage pubblicitario, promettendo tra l'altro la restituzione del codice all'Egitto per collocarlo nel Museo Copto del Cairo.

 

Il contenuto di questo apocrifo - che, come si è detto, era già noto anche attraverso la testimonianza di Ireneo - non ha nessun valore per la ricostruzione storica delle ultime ore di Gesù e quindi non inficia minimamente i dati evangelici, al contrario di quanto sostenuto da molte chiacchiere giornalistiche. L'opera, infatti, nasce dalle speculazioni successive di un ambito piuttosto creativo del cristianesimo gnostico egiziano, un cristianesimo sofisticato, intellettualistico ed eterodosso. Lo stesso Gesù del Vangelo di Giuda è un essere celeste che oscilla tra incarnazioni diverse (ai discepoli si presenta come un bambino) e tra epoche differenti.. Anche l'interpretazione della figura di Giuda, a prima vista suggestiva, è in realtà inficiata dalle tesi generali dell'eresia gnostica.

 

Egli sarebbe l'unico dei discepoli a scoprire la vera identità segreta di Gesù; e il suo tradimento è considerato come un evento provvidenziale ma non nel senso che intenderà la tradizione neotestamentaria e cristiana, e cioè con l'esito della morte e risurrezione di Cristo, sorgente di redenzione. La prospettiva del testo apocrifo è radicalmente diversa: Giuda contribuisce a mandare a morte non il vero Gesù ma solo l'uomo di cui l'essere spirituale Cristo era rivestito, il suo involucro materiale ed esteriore. Gesù, infatti, ha solo apparentemente assunto un corpo carnale per ingannare i «principi di questo mondo» (gli «arconti») che presiedono alla storia e nascondersi tra gli uomini per riuscire a salvare, tra di loro, la sola stirpe eletta imprigionata nell'umanità peccatrice così da riportarla a quel cielo da cui era caduta. Il tradimento di Giuda fa, dunque, parte di quel progetto segreto e quello che è stato crocifisso ed è morto è stato solo un corpo umano insignificante.

Tra parentesi ricordiamo che la tesi coranica secondo la quale sulla croce muore un sosia e non Gesù stesso nasce proprio dall'influsso di tesi gnostiche conosciute da Maometto forse attraverso i membri delle carovane cristiane egiziane che percorrevano l'Arabia. È facile, quindi, comprendere che il Vangelo, di Giuda è solo l'espressione posteriore di teorie cristiane libere e fin stravaganti.

 

La seconda considerazione che vogliamo proporre punta, invece, sulla figura evangelica canonica di Giuda e sull'eco letteraria che, come si è visto, lambisce anche nostri giorni. Giuda, figlio di Simone, detto Iscariota (forse «di Kariot», villaggio palestinese meridionale, o deformazione da sicarius, nome dei ribelli al potere romano, o ish-karja, «uomo della falsità», per un soprannome posteriore, o forse anche «tintore»), era entrato in scena nei vangeli già a Cafarnao, dopo il discorso di Gesù sul «pane di vita», quando Cristo aveva esclamato: «Non ho forse scelto io voi, i dodici? Eppure uno di voi, è un diavolo!». E Giovanni annotava: «Parlava di Giuda, figlio di Simone Iscariota: costui, infatti, stava per tradirlo, lui, uno dei dodici!» (6,70). Era riapparso nella cena di Betania, nell'ultima settimana della vita di Gesù, quando aveva protestato per lo spreco del profumo di nardo versato sui piedi di Cristo da Maria,

sorella di Lazzaro, meritandosi dall'evangelista anche il titolo di «ladro» (12,6). Matteo (26,14-16) aveva evocato questo aspetto quando lo raffigurava mentre pattuiva la somma di trenta monete d'argento per consegnare Cristo ai sommi sacerdoti, una notizia che - almeno nella cifra - è però modellata su un passo del profeta Zaccaria ove di scena è un pastore («essi pesarono trenta sicli d'argento come mia paga» 11,12).

Giuda era seduto a mensa con Gesù nell'ultima cena, quando «il diavolo gli aveva già messo in cuore di tradire» il suo maestro che in quel momento gli offriva il «boccone dell'ospite»; un segno di amicizia: «dopo quel boccone Satana entrò in Giuda», annota ancora Giovanni (13,2.27). E Matteo mette sulle labbra di Gesù l'annunzio del tradimento, sempre in quella sera, nel Cenacolo, e Giuda ipocritamente reagisce: «Rabbi, sono forse io? Gli rispose Gesù: Tu l'hai detto!» (26,20-25). Quelle parole, dette quasi in un soffio, fanno calare il sipario sulla vicenda di Giuda come discepolo di Gesù. Egli riapparirà al Getsemani per quel bacio dato a Cristo come un probabile segno di identificazione offerto nell'oscurità a chi doveva arrestare il Nazareno e divenuto l'immagine del tradimento (si pensi alla scena dipinta da Giotto nella Cappella degli Scrovegni a Padova). «Giuda con un bacio tradisci il Figlio dell'uomo?» (Luca 22,48): queste parole amareggiate di Gesù sono sostituite in Matteo da un secco ef'ho parei, «per questo sei qui!», ma accompagnato da un triste etaire,«amico, compagno» (26,50). Sarà solo Matteo, però, a registrare la tragedia di quest'uomo, che poco dopo corre dai suoi mandanti a restituire il prezzo di un tradimento, divenuto già insopportabile (27,3-10).

 

La fine drammatica ormai incombe. Matteo l'affida a una sola riga: «Giuda, scagliate nel tempio le monete d'argento, si allontanò e andò a impiccarsi» (27,5). Luca, nella sua seconda opera, gli Atti degli Apostoli, ci offrirà una versione più clamorosa di quella fine, rimandando forse a un passo della Bibbia (Sapienza 4,19) ove si dipinge a tinte forti il destino dei malvagi: «Giuda, precipitando in avanti, si squarciò in mezzo e si sparsero fuori tutte le sue viscere» (1,18). Una morte atroce, comunque essa sia accaduta, funge da sigillo a una vita forse segnata dall'illusione e dalla delusione, causate da una falsa immagine di Gesù, sognato come un messia politico e scoperto come un maestro dall'orizzonte troppo alto e remoto. Giuda rimarrà come un simbolo universale di tradimento, anche se santa Caterina da Genova (XV secolo) affermava di aver ­ascoLtato in visione un Cristo sorridente dirle: «Se tu sapessi quel che io ho fatto per Giuda...!» e don Primo Mazzolari in una sua famosa predica parlava di Giuda come del «prediletto di Gesù e nostro fratello».

 

Esiste, come si diceva, tutta una letteratura attorno a Giuda, talora pronta a ripercorrerne la vicenda sconcertante (pensiamo al frammento epico L'eterno ebreo di Goethe o alla Fine di Satana di Hugo o al Giuda di Lanza del Vasto, alSale della terra di Carlo Monterosso, all'Opera del  tradimento di Mario Brelich, ai Trenta denari di Ferruccio Ulivi, alVangelo di Giuda di Roberto Pazzi e così via) ma spesso anche incline a cercarne una difesa o una giustificazione. Persino il cattolicissimo Claudel nella sua Morte di Giuda (1933) riabiliterà una certa paradossale buona fede del traditore; Roger Caillois nel suo Ponzio Pilato (1961) ne farà un santo, votato all'attuazione di un progetto superiore. «La verità è - dichiara Giuda nel Quinto evangelio di Mario Pomilio (1975) - che io non fui il traditore: fui piuttosto la vittima di un curioso piano di salvezza, esteso a tutti gli uomini, che per esplicarsi perfettamente doveva escludere me».

 

E’ la tesi radicale anche dell'Ultima tentazione di Gesù del greco Nikos Kazantzakis (1955) che presenta Giuda come il più pio degli apostoli che sceglie il tradimento per rendere possibile la morte sacrificale ed espiatrice di Gesù. Analogo è, per certi versi, quel «vangelo secondo Giuda» che è La gloria, romanzo di Giuseppe Berto (1978). Ma forse si avvicina di più alla realtà il Maestro di Max Brod (1952) che, al di là del suo Giuda nichilista, centra tutto sulla forza salvifica dell'amore e della donazione di sé compiuta da Cristo. Giuda, dunque, rimane responsabile del suo atto: la libertà umana non è cancellata e, quindi, non cade la responsabilità personale del traditore. Ma questo atto è inserito da Dio in un progetto più ampio paradossalmente positivo: infatti, è proprio attraverso l'oscurità del tradimento e poi dell'odio, della violenza e della morte che si celebra la fecondità della redenzione e dell'amore di Gesù che si dona per la salvezza dell'umanità.

 

VANGELO DI TOMMASO

 

esto gnostico originariamente redatto in aramaico, ci è giunto attraverso una versione copta scoperta nel 1945 a Naj Hammadi in Egitto. Autore ignoto

 

Testo gnostico originariamente redatto in aramaico, ci è giunto attraverso una versione copta scoperta nel 1945 a Naj Hammadi in Egitto.

Queste sono le parole segrete che Gesù il Vivente ha detto e Didimo Giuda Tommaso ha trascritto:

1. Egli disse: "Chiunque trova la spiegazione di queste parole non gusterà la morte". 
2. Gesù disse: "Coloro che cercano cerchino finché troveranno. Quando troveranno, resteranno commossi. Quando saranno turbati si stupiranno, e regneranno su tutto." 
3. Gesù disse, "Se i vostri capi vi diranno, 'Vedete, il Regno è nei cieli', allora gli uccelli dei cieli vi precederanno. Se vi diranno, 'È nei mari', allora i pesci vi precederanno. Invece, il Regno è dentro di voi e fuori di voi. 
Quando vi conoscerete sarete riconosciuti, e comprenderete di essere figli del Padre vivente. Ma se non vi conoscerete, allora vivrete in miseria, e sarete la miseria stessa."
4. Gesù disse, "L'uomo di età avanzata non esiterà a chiedere a un bambino di sette giorni dov'è il luogo della vita, e quell'uomo vivrà. Perché molti dei primi saranno ultimi, e diventeranno tutt'uno." 
5. Gesù disse, "Sappiate cosa vi sta davanti agli occhi, e quello che vi è nascosto vi sarà rivelato. Perché nulla di quanto è nascosto non sarà rivelato." 

6. I suoi discepoli gli chiesero e dissero, "Vuoi che digiuniamo? Come dobbiamo pregare? Dobbiamo fare elemosine? Quale dieta dobbiamo osservare?" 
7. Gesù disse, "Non mentite, e non fate ciò che odiate, perché ogni cosa è manifesta in cielo. Alla fine, nulla di quanto è nascosto non sarà rivelato, e nulla di quanto è celato resterà nascosto." 
7. Gesù disse, "Fortunato è il leone che verrà mangiato dall'umano, perché il leone diventerà umano. E disgraziato è l'umano che verrà mangiato dal leone, poiché il leone diventerà comunque umano." 
8. E disse, "L'uomo è come un pescatore saggio che gettò la rete in mare e la ritirò piena di piccoli pesci. Tra quelli il pescatore saggio scoprì un ottimo pesce grosso. Rigettò tutti gli altri pesci in mare, e poté scegliere il pesce grosso con facilità. Chiunque qui abbia due buone orecchie ascolti!" 
9. Gesù disse, "Vedete, il seminatore uscì, prese una manciata e seminò. Alcuni semi caddero sulla strada, e gli uccelli vennero a raccoglierli. Altri caddero sulla pietra, e non misero radici e non produssero spighe. Altri caddero sulle spine, e i semi soffocarono e furono mangiati dai vermi. E altri caddero sulla terra buona, e produssero un buon raccolto, che diede il sessanta per uno e il centoventi per uno." 
10. Gesù disse, "Ho appiccato fuoco al mondo, e guardate, lo curo finché attecchisce." 

11. Gesù disse, "Questo cielo scomparirà, e quello sopra pure scomparirà. I morti non sono vivi, e i vivi non morranno. Nei giorni in cui mangiaste ciò che era morto lo rendeste vivo. Quando sarete nella luce, cosa farete? Un giorno eravate uno, e diventaste due. Ma quando diventerete due, cosa farete?" 
12. I discepoli dissero a Gesù, "Sappiamo che tu ci lascerai. Chi sarà la nostra guida?" Gesù disse loro, "Dovunque siate dovete andare da Giacomo il Giusto, per amore del quale nacquero cielo e terra." 
13. Gesù disse ai suoi discepoli, "Paragonatemi a qualcuno e ditemi come sono." Simon Pietro gli disse, "Sei come un onesto messaggero." Matteo gli disse, "Sei come un filosofo sapiente." Tommaso gli disse, "Maestro, la mia bocca è totalmente incapace di esprimere a cosa somigli." 
Gesù disse, "Non sono il tuo maestro. Hai bevuto, e ti sei ubriacato dell'acqua viva che ti ho offerto." E lo prese con sé, e gli disse tre cose. Quando Tommaso tornò dai suoi amici questi gli chiesero, "Cosa ti ha detto Gesù?" 
Tommaso disse loro, "Se vi dicessi una sola delle cose che mi ha detto voi raccogliereste delle pietre e mi lapidereste, e del fuoco verrebbe fuori dalle rocce e vi divorerebbe." 
14. Gesù disse loro, "Se digiunate attirerete il peccato su di voi, se pregate sarete condannati, e se farete elemosine metterete in pericolo il vostro spirito. Quando arrivate in una regione e vi aggirate per la campagna, se la gente vi accoglie mangiate quello che vi offrono e prendetevi cura dei loro ammalati. Dopo tutto, quello che entra nella vostra bocca non può rendervi impuri, è quello che viene fuori dalla vostra bocca che può rendervi impuri." 
15. Gesù disse, "Quando vedrete uno che non è nato da una donna, prostratevi e adoratelo. Quello è il vostro Padre." 

16. Gesù disse, "Forse la gente pensa che io sia venuto a portare la pace nel mondo. Non sanno che sono venuto a portare il conflitto nel mondo: fuoco, ferro, guerra. Perché saranno in cinque in una casa: ce ne saranno tre contro due e due contro tre, padre contro figlio e figlio contro padre, e saranno soli." 
17. Gesù disse, "Vi offrirò quello che nessun occhio ha visto, nessun orecchio ha udito, nessuna mano ha toccato, quello che non è apparso nel cuore degli uomini." 
18. I discepoli dissero a Gesù, "Dicci, come verrà la nostra fine?" Gesù disse, "Avete dunque trovato il principio, che cercate la fine? Vedete, la fine sarà dove è il principio. Beato colui che si situa al principio: perché conoscerà la fine e non sperimenterà la morte." 
19. Gesù disse, "Beato colui che nacque prima di nascere. Se diventate miei discepoli e prestate attenzione alle mie parole, queste pietre vi obbediranno. Perché vi sono cinque alberi per voi in Paradiso: non mutano, inverno ed estate, e le loro foglie non cadono. Chiunque li conoscerà non sperimenterà la morte." 
20. I discepoli dissero a Gesù, "Dicci com'è il Regno dei Cieli." E lui disse loro, "È come un seme di mostarda, il più piccolo dei semi, ma quando cade sul terreno coltivato produce una grande pianta e diventa un riparo per gli uccelli del cielo." 

21. Maria chiese a Gesù, "Come sono i tuoi discepoli?" Lui disse, "Sono come bambini in un terreno che non gli appartiene. Quando i padroni del terreno arrivano, dicono, 'Restituiteci il terreno.' E quelli si spogliano dei loro abiti per renderglieli, e gli restituiscono il terreno. 
Per questo motivo dico, se i proprietari di una casa sanno che sta arrivando un ladro staranno in guardia prima che quello arrivi e non gli permetteranno di entrare nella loro proprietà e rubargli i loro averi. Anche voi, quindi, state in guardia nei confronti del mondo. Preparatevi con grande energia, così i ladri non avranno occasione di sopraffarvi, perché la disgrazia che attendete verrà. 
Che fra voi ci sia qualcuno che comprenda. Quando il raccolto fu maturo, lui arrivò subito con un sacco e lo mieté. Chiunque abbia due buone orecchie ascolti!" 
22. Gesù vide alcuni neonati che poppavano. Disse ai suoi discepoli, "Questi neonati che poppano sono come quelli che entrano nel Regno." E loro gli dissero, "Dunque entreremo nel regno come neonati?" 
Gesù disse loro, "Quando farete dei due uno, e quando farete l'interno come l'esterno e l'esterno come l'interno, e il sopra come il sotto, e quando farete di uomo e donna una cosa sola, così che l'uomo non sia uomo e la donna non sia donna, quando avrete occhi al posto degli occhi, mani al posto delle mani, piedi al posto dei piedi, e figure al posto delle figure allora entrerete nel Regno." 
23. Gesù disse, "Sceglierò fra voi, uno fra mille e due fra diecimila, e quelli saranno come un uomo solo." 
24. Dissero i suoi discepoli, "Mostraci il luogo dove sei, perché ci occorre cercarlo." Lui disse loro, "Chiunque qui abbia orecchie ascolti! C'è luce in un uomo di luce, e risplende sul mondo intero. Se non risplende, è buio." 
25. Gesù disse, "Amate il vostro amico come voi stessi, proteggetelo come la pupilla del vostro occhio." 

26. Gesù disse, "Voi guardate alla pagliuzza nell'occhio del vostro amico, ma non vedete la trave nel vostro occhio. Quando rimuoverete la trave dal vostro occhio, allora ci vedrete abbastanza bene da rimuovere la pagliuzza dall'occhio dell'amico." 
27. "Se non digiunate dal mondo, non troverete il Regno. Se non osservate il Sabato come Sabato non vedrete il Padre." 
28. Gesù disse, "Ho preso il mio posto nel mondo, e sono apparso loro in carne ed ossa. Li ho trovati tutti ubriachi, e nessuno assetato. Il mio animo ha sofferto per i figli dell'umanità, perché sono ciechi di cuore e non vedono, poiché sono venuti al mondo vuoti, e cercano di andarsene dal mondo pure vuoti. Ma nel frattempo sono ubriachi. Quando si libereranno dal vino, cambieranno condotta." 
29. Gesù disse, "Se la carne fosse nata a causa dello spirito sarebbe una meraviglia, ma se lo spirito fosse nato a causa del corpo sarebbe una meraviglia delle meraviglie. Eppure mi stupisco di come questa grande ricchezza si sia ridotta in tale miseria." 
30. Gesù disse, "Dove ci sono tre divinità, esse sono divine. Dove ce ne sono due o una, io sono con lei." 

31. Gesù disse, "Nessun profeta è benvenuto nel proprio circondario; i dottori non curano i loro conoscenti." 
32. Gesù disse, "Una città costruita su un’alta collina e fortificata non può essere presa, né nascosta." 
33. Gesù disse, "Quanto ascolterete con le vostre orecchie, proclamatelo dai vostri tetti ad altre orecchie. Dopo tutto, nessuno accende una lampada per metterla in un baule, né per metterla in un posto nascosto. Piuttosto, la mette su un lampadario così che chiunque passi veda la sua luce." 
34. Gesù disse, "Se un cieco guida un cieco, entrambi cadranno in un fosso." 
35. Gesù disse, "Nessuno può entrare nella casa di un uomo robusto e prenderla con la forza se prima non gli lega le mani. A quel punto uno può sottrargli la casa." 

36. Gesù disse, "Non vi tormentate, dalla mattina alla sera, al pensiero di cosa indossare." 
37. I suoi discepoli dissero, "Quando ci apparirai, e quando tornerai a visitarci?" Gesù disse, "Quando vi spoglierete senza vergognarvi, e metterete i vostri abiti sotto i piedi come bambini e li distruggerete, allora vedrete il figlio di colui che vive e non avrete timore." 
38. Gesù disse, "Spesso avete desiderato ascoltare queste parole che vi dico, e non avevate nessuno da cui ascoltarle. Vi saranno giorni in cui mi cercherete e non mi troverete." 
39. Gesù disse, "I Farisei e gli accademici hanno preso le chiavi della conoscenza e le hanno nascoste. Non sono entrati, e non hanno permesso a quelli che volevano entrare di farlo. Quanto a voi, siate furbi come serpenti e semplici come colombe." 
40. Gesù disse, "Una vite è stata piantata lontano dal Padre. Poiché non è robusta, sarà sradicata a morrà." 

41. Gesù disse, "Chiunque ha qualcosa in mano riceverà di più, e chiunque non ha nulla sarà privato anche del poco che ha." 
42. Gesù disse, "Siate come passanti." 
43. I suoi discepoli gli dissero, "Chi sei tu per dirci queste cose?" "Non comprendete chi sono da quello che dico. Invece, siete diventati come i Giudei, che amano l'albero ma odiano i frutti, o amano i frutti ma odiano l'albero." 
44. Gesù disse, "Chiunque bestemmia contro il Padre sarà perdonato, e chiunque bestemmia contro il figlio sarà perdonato, ma chiunque bestemmia contro lo spirito santo non sarà perdonato, né sulla terra né in cielo." 
45. Gesù disse, "L'uva non si coglie dai rovi, né i fichi dai cardi, poiché essi non danno frutti. I buoni producono bene da quanto hanno accumulato; i cattivi producono male dalla degenerazione che hanno accumulato nei loro cuori, e dicono cose malvagie. Poiché dal traboccare del cuore producono il male." 

46. Gesù disse, "Da Adamo a Giovanni il Battista, fra quanti nacquero da donna nessuno è tanto più grande di Giovanni il Battista da non dover abbassare lo sguardo. Ma vi dico che chiunque fra voi diventerà un bambino riconoscerà il regno e diventerà più grande di Giovanni." 
47. Gesù disse, "Un uomo non può stare in sella a due cavalli o piegare due archi. E uno schiavo non può servire due padroni, altrimenti lo schiavo onorerà l'uno e offenderà l'altro. 
Nessuno beve vino stagionato e subito dopo vuole bere vino giovane. Il vino giovane non viene versato in otri nuovi, altrimenti si guasta. Non si cuce un panno vecchio su un abito nuovo, perché si strapperebbe." 
48. Gesù disse, "Se due persone fanno pace in una stessa casa diranno alla montagna 'Spostati!' e quella si sposterà." 
49. Gesù disse, "Beati coloro che sono soli e scelti, perché troveranno il regno. Poiché da lì venite, e lì ritornerete." 
50. Gesù disse, "Se vi diranno 'Da dove venite?' dite loro, 'Veniamo dalla luce, dal luogo dove la luce è apparsa da sé, si è stabilita, ed è apparsa nella loro immagine.' Se vi diranno, 'Siete voi?' dite, 'Siamo i suoi figli, e siamo i prescelti del Padre vivente.' Se vi chiederanno, 'Qual è la prova che il Padre è in voi?' dite loro, 'È il movimento e la quiete.' " 

51. I suoi discepoli gli dissero, "Quando riposeranno i morti, e quando verrà il nuovo mondo?" Lui disse loro, "Quello che aspettate è venuto, ma non lo sapete." 
52. I discepoli gli dissero, "è utile o no la circoncisione?" Lui disse loro, "Se fosse utile, il loro padre genererebbe figli già circoncisi dalla loro madre. Invece, la vera circoncisione nello spirito è diventata vantaggiosa da ogni punto di vista." 54. Gesù disse, "Beato il povero, perché suo è il regno dei cieli." 
55. Gesù disse, "Chi non odierà suo padre e sua madre non potrà essere mio discepolo, e chi non odierà fratelli e sorelle, e porterà la croce come faccio io, non sarà degno di me." 

56. Gesù disse, "Chi è arrivato a conoscere il mondo ha scoperto una carcassa, e di chiunque ha scoperto una carcassa il mondo non è degno." 
57. Gesù disse, Il regno del Padre è come un uomo che ha dei semi. Il suo nemico di notte gli ha piantato erbacce fra i semi. L'uomo non ha voluto che i braccianti gli strappassero le erbacce, ma ha detto loro, 'No, altrimenti per strappare le erbacce potreste finire per strappare anche il grano.' Poiché il giorno del raccolto le erbacce saranno molte, e saranno strappate e bruciate." 
58. Gesù disse, "Beato l'uomo che si è impegnato e ha trovato la vita." 
59. Gesù disse, "Guardate colui che vive finché vivete, altrimenti potreste morire e poi cercare di scorgere colui che vive, e non ne sareste capaci."
60. Vide un samaritano che portava un capretto e andava in Giudea. Disse ai suoi discepoli, "Quell'uomo [...] del capretto." Loro gli dissero, "Così che possa ucciderlo e mangiarlo." Lui disse loro, "Non lo mangerà finché è vivo, ma solo dopo averlo ucciso e ridotto a cadavere." 
Loro risposero, "Non potrebbe fare altrimenti." Lui disse loro, "E così pure voi, cercatevi un posto per riposare, o potreste diventare cadaveri e venire mangiati." 

61. Gesù disse, "In due si adageranno su un divano; uno morirà, l'altro vivrà." Disse Salomè, "Chi sei tu signore? Sei salito sul mio divano e hai mangiato dalla mia tavola come se qualcuno ti avesse inviato." 
Gesù le disse, "Sono quello che viene da ciò che è integro. Mi sono state donate delle cose di mio Padre." "Sono tua discepola." "Per questa ragione io ti dico, se uno è integro verrà colmato di luce, ma se è diviso, sarà riempito di oscurità." 
62. Gesù disse, "Io rivelo i miei misteri a coloro che ne sono degni. Che la vostra mano sinistra non sappia cosa fa la destra."
63. Gesù disse, "C'era un ricco che aveva molto denaro. Disse, 'Investirò questo denaro così che io possa seminare, mietere e riempire i miei magazzini con il raccolti, e che non mi manchi nulla.' Queste erano le cose che pensava in cuor suo, ma quella stessa notte morì. Chi fra voi ha orecchie ascolti!" 
64. Gesù disse, "Un uomo organizzò un ricevimento. Quando ebbe preparato la cena, mandò il suo servo a invitare gli ospiti. Il servo andò dal primo e gli disse, 'Il padrone ti invita.' E quegli disse, 'Ci sono dei mercanti che mi devono dei soldi, e vengono da me stasera. Devo andare a dargli istruzioni. Lo prego di scusarmi ma non posso venire a cena.' Il servo andò da un altro e disse, 'Il padrone ti ha invitato.' Quegli disse al servo, 'Ho comprato una casa, e devo assentarmi per un giorno. Non avrò tempo per la cena.' 
Il servo andò da un altro e gli disse, 'Il padrone ti invita.' Quegli disse al servo, 'Un mio amico si sposa, e devo preparargli il banchetto. Non potrò venire. Lo prego di scusarmi se non posso venire.' Il servo andò da un altro e gli disse, 'Il padrone ti invita.' Quegli disse al servo, 'Ho comprato una proprietà, e sto andando a riscuotere l'affitto. Non potrò venire, Lo prego di scusarmi.' Il servo ritornò e disse al padrone, 'Quelli che avevi invitato a cena chiedono scusa ma non possono venire.' Il padrone disse al servo, 'Vai per la strada e porta a cena chiunque trovi.' Acquirenti e mercanti non entreranno nei luoghi del Padre mio." 
65. Lui disse, Un [...] uomo possedeva una vigna e l'aveva affittata a dei contadini, così che la lavorassero e gli cedessero il raccolto. Mandò il suo servo dai contadini per farsi consegnare il raccolto. Quelli lo afferrarono, lo picchiarono, e quasi l'uccisero. Poi il servo ritornò dal padrone. Il padrone disse, 'Forse non li conosceva.' Mandò un altro servo, e i contadini picchiarono anche quello. Quindi il padrone mandò suo figlio e disse, 'Forse verso mio figlio mostreranno un qualche rispetto.' Poiché i contadini sapevano che lui era l'erede della vigna, lo afferrarono e lo uccisero. Chi ha orecchie ascolti!" 

66. Gesù disse, "Mostratemi la pietra scartata dai costruttori; quella è la chiave di volta." 
67. Gesù disse, "Quelli che sanno tutto, ma sono carenti dentro, mancano di tutto." 
68. Gesù disse, "Beati voi, quando sarete odiati e perseguitati; e non resterà alcun luogo, dove sarete stati perseguitati." 
69. Gesù disse, "Beati quelli che sono stati perseguitati nei cuori: sono loro quelli che sono arrivati a conoscere veramente il Padre. Beati coloro che sopportano la fame, così che lo stomaco del bisognoso possa essere riempito." 
70. Gesù disse, "Se esprimerete quanto avete dentro di voi, quello che avete vi salverà. Se non lo avete dentro di voi, quello che non avete vi perderà." 

71. Gesù disse, "Distruggerò questa casa, e nessuno sarà in grado di ricostruirla [...]." 
72. Un uomo gli disse, "Dì ai miei fratelli di dividere con me i loro averi." Lui disse all'uomo, "Signore, e chi mi ha nominato spartitore?" Si girò verso i discepoli e disse, "Non sono uno spartitore, vero?" 
73. Gesù disse, "Il raccolto è enorme ma i braccianti sono pochi, perciò pregate il mietitore di mandare i braccianti nei campi." 
74. Lui disse, "Signore, sono in molti attorno all'abbeveratoio, ma non c'è nulla nel pozzo." 
75. Gesù disse, "In molti si affollano davanti alla porta, ma sarà il solitario ad entrare nella camera nuziale." 

76. Gesù disse, "Il regno del Padre è come un mercante che ricevette un carico di mercanzia e vi trovò una perla. Il mercante fu accorto; vendette la mercanzia e si tenne solo la perla. Così anche voi, cercate il tesoro che è eterno, che resta, dove nessuna tarma viene a rodere e nessun verme guasta." 
77. Gesù disse, "Io sono la luce che è su tutte le cose. Io sono tutto: da me tutto proviene, e in me tutto si compie. Tagliate un ciocco di legno; io sono lì. Sollevate la pietra, e mi troverete." 
78. Gesù disse, "Perché siete venuti nella campagna? Per vedere una canna scossa dal vento? E per vedere un uomo vestito in abiti raffinati, come i capi e i potenti? Quelli sono vestiti in panni raffinati, e non sanno cogliere la verità." 
79. Una donna nella folla gli disse, "Fortunato il grembo che ti generò e il seno che ti nutrì." Lui le disse, "Fortunati coloro che hanno ascoltato la parola del Padre e l'hanno veramente conservata. Poiché vi saranno giorni in cui direte, 'Fortunato il grembo che non ha concepito, e il seno che non ha allattato. ' " 
80. Gesù disse, "Chi è arrivato a conoscere il mondo ha scoperto un cadavere, e chi ha scoperto un cadavere è al di sopra del mondo." 

81. Gesù disse, "Lasciate che chi è diventato ricco regni, e che chi ha il potere vi rinunci." 
82. Gesù disse, "Chi è vicino a me è vicino al fuoco, e chi è lontano da me è lontano dal regno." 
83. Gesù disse, "Le immagini sono visibili alla gente, ma la loro luce è nascosta nell'immagine della luce del Padre. Lui si rivelerà, ma la sua immagine è nascosta dalla sua luce." 
84. Gesù disse, "Quando vedete ciò che vi somiglia siete contenti. Ma quando vedrete le immagini che nacquero prima di voi e che non muoiono né diventano visibili, quanto dovrete sopportare!" 
85. Gesù disse, "Adamo è partito da un grande potere e una grande ricchezza, ma non era degno di voi. Perché se fosse stato degno, non avrebbe conosciuto la morte." 

86. Gesù disse, "Le volpi hanno tane e gli uccelli hanno nidi, ma gli esseri umani non hanno un posto dove stendersi e riposare." 
87. Gesù disse, "Quanto è misero il corpo che dipende da un corpo, e quanto è misera l'anima che dipende da entrambi." 
88. Gesù disse, "I messaggeri e i profeti verranno da voi e vi daranno ciò che vi appartiene. Voi, da parte vostra, date loro quello che avete, e dite a voi stessi, 'Quando verranno a prendere quello che gli appartiene?'" 
89. Gesù disse, "Perché sciacquate l'esterno della coppa? Non capite che quello che ha creato l'interno è anche quello che ha creato l'esterno?" 
90. Gesù disse, "Venite a me, perché il mio giogo è confortevole e il mio dominio è gentile, e troverete la vostra pace." 

91. Gli dissero, "Dicci chi sei così che possiamo credere in te." Lui disse loro, "Voi esaminate l'aspetto di cielo e terra, ma non siete arrivati a comprendere colui che è di fronte a voi, e non sapete come interpretare il momento attuale."
92. Gesù disse, "Cercate e troverete. Nel passato, comunque, non vi ho rivelato le cose che allora mi chiedeste. Ora vorrei dirvele, ma voi non le chiedete più." 
93. "Non date le cose sacre ai cani, perché potrebbero gettarle sullo sterco. Non gettate perle ai porci, o potrebbero [...]." 
94. Gesù disse, "Colui che cerca troverà, e chi bussa entrerà." 
95. Gesù disse, "Se avete denaro, non prestatelo a interesse. Piuttosto, datelo a qualcuno da cui non lo riavrete." 

96. Gesù disse, "Il regno del Padre è come una donna. Prese un po’ di lievito, lo nascose nell'impasto, e ne fece grandi forme di pane. Chi ha orecchie ascolti!" 
97. Gesù disse, "Il regno è come una donna che portava una giara piena di farina. Mentre camminava per una lunga strada, il manico della giara si ruppe e la farina le si sparse dietro sulla strada. Lei non lo sapeva; non si era accorta di nulla. Quando raggiunse la sua casa, posò la giara e scoprì che era vuota." 
98. Gesù disse, "Il regno del Padre è come una persona che voleva uccidere un potente. Prima di uscire di casa sfoderò la spada e la infilò nel muro per provare se il suo braccio riusciva a trapassarlo. Poi uccise il potente." 
99. I discepoli gli dissero, "I tuoi fratelli e tua madre sono qui fuori." Lui disse loro, "Quelli che fanno il volere del Padre mio sono i miei fratelli e mia madre. Sono quelli che entreranno nel regno di mio Padre." 
100. Mostrarono a Gesù una moneta d'oro e gli dissero, "Gli uomini dell'imperatore romano ci chiedono le tasse." Lui disse loro, "Date all'imperatore quello che è dell'imperatore, date a Dio quello che è di Dio, e date a me quel che è mio." 

101. "Chiunque non odia padre e madre come me non può essere mio discepolo, e chiunque non ama padre e madre come me non può essere mio discepolo. Poiché mia madre [...], ma la mia vera madre mi ha dato la vita." 
102. Gesù disse, "Maledetti i Farisei! Sono come un cane che dorme nella mangiatoia: il cane non mangia, e non fa mangiare il bestiame." 
103. Gesù disse, "Beati quelli che sanno da dove attaccheranno i ribelli. Possono organizzarsi, raccogliere le risorse imperiali, ed essere preparati prima che i ribelli arrivino." 
104. Dissero a Gesù, "Vieni, oggi preghiamo, e digiuniamo." Gesù disse, "Quale peccato ho commesso, o di quale impurità mi sono macchiato? Piuttosto, quando lo sposo lascia la camera nuziale, allora lasciate che la gente digiuni e preghi." 
105. Gesù disse, "Quando farete dei due uno diventerete figli di Adamo, e quando direte 'Montagna, spostati!' si sposterà."

107. Gesù disse, "Il regno è come un pastore che aveva cento pecore. Una di loro, la più grande, si smarrì. Lui lasciò le altre novantanove e la cercò fino a trovarla. Dopo aver faticato tanto le disse, 'Mi sei più cara tu di tutte le altre novantanove.'" 
108. Gesù disse, "Chi berrà dalla mia bocca diventerà come me; io stesso diventerò quella persona, e tutte le cose nascoste gli si riveleranno." 
109. Gesù disse, "Il regno del Padre è come una persona che aveva un tesoro nascosto nel suo campo ma non lo sapeva. E quando morì lo lasciò a suo figlio. Il figlio non ne sapeva nulla neanche lui. Diventò proprietario del campo e lo vendette. L'acquirente andò ad arare, scoprì il tesoro, e cominciò a prestare denaro a interesse a chi gli pareva." 
110. Gesù disse, "Lasciate che chi ha trovato il mondo, ed è diventato ricco, rinunci al mondo." 
111. Gesù disse, "I cieli e la terra si apriranno al vostro cospetto, e chiunque è vivo per colui che vive non vedrà la morte." Non dice Gesù, "Di quelli che hanno trovato se stessi, il mondo non è degno?" 
112. Gesù disse, "Maledetta la carne che dipende dall'anima. Maledetta l'anima che dipende dalla carne." 
113. I suoi discepoli gli chiesero, "Quando verrà il regno?" "Non verrà cercandolo. Non si dirà 'Guarda, è qui!', oppure 'Guarda, è lì!' Piuttosto, il regno del Padre è sulla terra, e nessuno lo vede."

Translated by Piero La Mura (piero@robotics.stanford.edu). Distribute free on the internet.