Frequenti, nella grandissima poetessa americana, gli aneliti a Dio, ora fiduciosi, ora dubbiosi, ora quasi aggressivi. Eccone alcuni in cui il suo Dio si palesa più esplicitamente come Gesù il Cristo.

 

DICKINSON EMILY (1830-1886)

 

Aneliti

 

La preghiera rimane

 

Gesù, non so trovare dove sia

La tua camera nel cielo,

E busso ad ogni porta.

Tu che nel Sud scateni i terremoti

Ed apri le voragini nel mare,

Dimmi, Cristo di Nazaret, Gesù,

Non hai, non hai una mano Tu per me?

 

Gesù il Crocifisso

 

Gesù, il crocifisso Ti ha iniziato

A ravvisare i piccoli - Gesù,

Che il Tuo secondo viso.

Ti ricordi il nostro in paradiso!

 

Il dubbio scioglierò

 

Il dubbio scioglierò quando saranno

Dispersi il tempo e la perplessità;

Ogni mia pena Cristo chioserà

Nella scuola cherubica del cielo.

Mi dirà quello che ha promesso Pietro,

Ed io, allibendo al suo grande dolore,

Questa goccia d'angoscia scorderò,

Ch'ora mi brucia, ora mi brucia tanto.

 

La vita è tale quale la foggiamo

 

La vita è tale quale la foggiamo

Ed il mistero nella morte sta:

Se non che Gesù Cristo la conobbe

E la giustificò.

 

Di un'estranea Egli avrebbe diffidato –

Altri, non Lui, capace di tradire –

La Sua malleveria

È quanto basta a me.

 

Tutta la lunga via

Ha Egli attraversato;

Dalla terra al Paradiso

Non c'è più un solo miglio inesplorato.

 

Quando il Suo fermo passo ci precede –

Il passo del Pioniere che ci amò –

Impedimento ad esitanti piedi

Non può esser che misera viltà.