(Da J.P. Sartre, Bariona ou le fils du tonnerre, in Michel Contat-Michel Rybalka, Les écrits de Sartre, Paris, Gallimard, 1980, pp. 604-605)

Jean Paul SARTRE (1905-1980)

Solo l’uomo può sperare

(Da J.P. Sartre, Bariona ou le fils du tonnerre, in Michel Contat-Michel Rybalka, Les écrits de Sartre, Paris, Gallimard, 1980, pp. 604-605)

Baldassarre: Tu soffri, Bariona. Soffri e tuttavia è tuo dovere sperare. Tuo dovere d'uomo. È per te che Cristo. è disceso sulla terra. Per te più che per chiunque altro, perché soffri più di chiunque altro. L'Angelo non spera affatto perché egli gioisce della sua gioia e Dio gli ha dato già tutto in anticipo, e neanche il sasso spera perché vive stupidamente in un perpetuo presente. Ma quando Dio ha plasmato la natura dell'uomo egli ha fuso insieme la speranza e la preoccupazione. Perché, vedi,l'uomo è sempre molto di più di quanto è realmente. Tu vedi quest'uomo tutto appesantito dalla sua carne, piantato al suo posto sui suoi grandi piedi e dici, mentre stendi la mano per toccarlo: egli è lì. Ma questo non è vero: ovunque un uomo si trovi, Bariona, egli è sempre altrove. Altrove, al di là delle vette viola che tu vedi ora a Gerusalemme, o domani a Roma al di là di questo giorno gelido.

tutti coloro che ti circondano non sono più qui da un bel po' di tempo: sono a Betlemme, in una stalla, intorno al piccolo corpo caldo di un bambino. E tutto questo futuro di cui l'uomo si riempie, tutte le vette, tutti gli orizzonti viola, tutte le città meravigliose che egli abita senza mai averci messo piede, tutto questo è la speranza. È la speranza. Guarda di fronte a te i prigionieri che vivono nel fango e nel freddo. Sai che cosa vedresti se potessi seguire le loro anime? Vedresti le colline e i dolci meandri di un fiume e le vigne e il sole del Sud, le loro vigne e il loro sole. Essi stanno laggiù. E le vigne dorate di settembre sono la speranza per un prigioniero infreddolito e coperto di pidocchi. La speranza è il meglio di loro stessi. E tu vorresti privarli delle loro vigne e dei loro campi e dello splendore delle colline lontane, vorresti lasciare loro solo il fango, le pulci e le rutabaghe, vorresti dare loro il presente attonito delle bestie.

Perché la tua disperazione è questa: ruminare il momento che passa, guardare tra i tuoi piedi con occhio stupido e pieno di rancore, strappare la tua età dal futuro e rinchiuderla in un cerchio intorno al presente. Ma allora non sarai più un uomo, Bariona, sarai soltanto una pietra dura e nera sulla strada. Sulla strada passano le carovane, e la pietra rimane sola e fissa come un cippo al confine, nel suo risentimento. Bariona: Fai discorsi strampalati, vecchio. Baldassarre: Bariona, è vero che siamo molto vecchi e molto saggi e che conosciamo tutto il male della terra. Perciò, quando abbiamo visto questa stella nel cielo, i nostri cuori hanno fatto un balzo di gioia come se fossero cuori di bambini e noi stessi come bambini ci siamo incamminati perché vogliamo compiere il nostro dovere di uomini, che è quello di sperare. Colui che perde la speranza, Bariona, sarà cacciato dal suo villaggio, sarà maledetto e i sassi sulla sua strada saranno più duri ed i rovi più spinosi e il fardello che porta più pesante e tutte le sventure si abbatteranno su di lui come api irritate. Ognuno si farà beffe di lui e gli inveirà contro gridando: dagli! dagli! Ma per chi spera, tutto è un sorriso e il mondo gli si presenta come un dono. Allora voialtri, vedete un po' se dovete restare qui o decidervi a seguirei.