Cristo può essere molto importante solo come cultura: lo scrittore siciliano ribadiva questa tesi con passione e sincerità dalle pagine del ‘Politecnico’, nell'immediato dopoguerra. Carlo Bo, il critico e saggista cattolico cui Vittorini si rivolgeva, rifiutò con fermezza la riduzione storica del Cristo in una pagina che il lettore troverà in questa stessa antologia.

 

VITTORINI ELIO (1908-1965)

 

dal ‘Politecnico’

Cristo come cultura. ( La via ch’Egli è di questa vita)

(...) Voi cattolici dovreste tener conto anche di coloro che “ non credono ”; e vedere in Cristo non soltanto quello che può essere per voi, ma anche quello che può essere per coloro che “non credono ”; curare le cose di Cristo non soltanto nel senso di quello che Cristo è per voi, ma anche nel senso di quello che Cristo è per coloro che “ non credono ”. Cristo può essere molto importante solo come cultura. Può essere, anche solo come cultura, non meno importante di quello che è come fede o vita dei fedeli. Non toccherebbe a voi cattolici, a tutti voi cristiani, di far valere il più possibile nel comune lavoro degli uomini cristiani e “non cristiani”, l'importanza che Cristo può avere per chi “ non è cristiano”, e cioè la sua effettiva importanza storica, la sua importanza (anche potenzialmente) sociale, la sua importanza, in una parola; culturale? (...).

Tu mi rispondi che Cristo non è cultura. E che perciò non si possa farlo valere come cultura? Che non si possa farlo contare per chi non è suo fedele? Che non si possono combattere ed eliminare, con Lui, le sofferenze terrene di chi è Suo fedele e di chi non è Suo fedele?

Tu vedi, io uso le maiuscole scrivendo di Lui, come se anch'io credessi alla Sua divinità, oltre che alla Sua umanità. Nella mia infanzia ho creduto anch'io alla Sua divinità. Andavo a messa, mi confessavo, mi comunicavo.

Avevo già venti anni l'ultima volta che mi sono confessato e comunicato. Poi ho smesso di credere nella Sua divinità, ma per cominciare a credere nella Sua umanità. Ora credo che l'Uomo più grande esistito finora sulla terra sia Lui; e che nulla di quanto gli uomini hanno pur detto di più nuovo e concreto, o anche di più utile, dopo di Lui, sia stato ancora detto in contrasto con Lui.

Inoltre sono pieno di riverenza per la fede che tante generazioni di uomini hanno potuto avere in Lui, e per i riti stessi con i quali hanno espresso, generazioni e generazioni, questa loro fede in Lui.

Ma sento che Cristo non ha perduto importanza, dentro di me, da quando ho smesso di credere nella Sua divinità; e che anzi ne ha guadagnata. Egli è diventato più importante per me, come cultura, di quello che prima non fosse, per me stesso, come “ via dell'altra vita ”. Prima le Sue parole erano per me verità rivelata, ed ora sono verità cercata, sono scienza, sono esperienza. Qual è il valore che prima avevano per me? Erano un insegnamento per me solo; la “ via” tra me e lui. E ora sono una via, fatta di Lui stesso, tra me e tutti gli uomini. Ora hanno un. posto, per me, nella storia, hanno un tempo, hanno un senso che riguarda la società degli uomini; e hanno bisogno di seguito e di sviluppo come ogni cosa viva che è nella storia. Era più grande il posto che prima avevano, per me, solo nell'“ eternità” della mia anima?



Il musicista tedesco Wagner sentì una simpatia crescente per Gesù, sia pur vedendolo sotto una luce orientaleggiante, quasi buddistica. Il monumento musicale più alto sarà quel Parsilai che gli fece perdere l'amicizia di Nietzsche, tanto nell'eroe è riconoscibile l'impronta del Nazareno. Ma nel 1848 Wagner abbozzò persino un dramma su Gesù (ne riportiamo alcune frasi) e anche in altre occasioni manifestò un'ammirazione profonda per Cristo e la sua dottrina.

“ Con la mia morte la legge muore, perché vi mostrerò che l'amore è più grande della legge.

“ Dice il comandamento: non commettere adulte rio! Ma io vi dico: Non sposate senza amore! Un matrimonio senza amore è stat< infranto al momento della celebrazione, e chi ha sposato senza amore ha commesso adulterio. Ma se seguirete il mio comandamento, come potrete mai infrangerlo, quando vi ordina proprio ciò che più desidera il cuore e l'anima vostra? Se in-vece sposerete senza amore, vi unirete contro il comandamento di Dio, e nel contrarre matrimonio pecéherete contro Dio, un peccato che si vendica col farvi recalcitrare contro la legge umana commettendo adulterio.

“ Così c'è una seconda legge: non rubare né desiderare la roba d'altri! Chi fa il contrario, pecca: ma io vi preservo dal peccato insegnandovi: ama il prossimo tuo come te stesso, cioè: non voler accumular tesori sottraendoli al tuo prossimo e riducendolo in miseria: perché se farai custodire i tuoi beni dalla legge degli uomini, invoglierai il tuo prossimo a pec care contro la legge. Non ricercate i tesori di questo mondo e non accumulate tesori che i ladri dissotterrano, né state a domandarvi: che cosa mangeremo, che cosa berremo ecc. Operate secondo l'amore di Dio, cioè amate il vostro prossimo, e tutto il resto vi sarà dato, perché Dio creò il mondo per il vostro onore e la vostra ricchezza, e ciò che contiene è perché voi lo godiate, ciascuno secondo il suo bisogno. Ma là dove si ammucchiano tesori contro l'amor del prossimo, si raccolgono anche i ladri contro i quali avete emanato la legge: così la legge crea i peccatori, e Mammona i ladri.